Agrisoggiorno...

B&bee: il tuo agrisoggiorno a Susa

Agrinova si trova all‘interno di un antico cascinale del 1700 insieme ad una piccola struttura ricettiva: B&Bee. Tra Torino e le nevi delle montagne olimpiche, sulle vie sacre che portavano i pellegrini a Roma, B&Bee è l‘ideale, non solo come punto di partenza per un viaggio culturale e sportivo, ma anche per un turismo enogastronomico e naturalistico. Millefiori, Tiglio e Acacia: i tre tipi di miele prodotti in cascina da Agrinova danno il nome alle stanze, confortevoli ed arredate con cura e semplicità. Durante il soggiorno ti sembrerà di essere a casa, potrai distenderti e rigenerarti con un‘incantevole vista sulla natura circostante. Ad allietare il vostro risveglio troverete prodotti del territorio, come la focaccia di Susa, che potrete accompagnare con il miele, le marmellate e i piccoli frutti prodotti nel cascinale dall’azienda agricola Agrinova.

Per maggiori informazioni visita il sito di B&Bee

La Sacra di san Michele

La Sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all‘imbocco della Val di Susa; è situato nel territorio del comune di Sant‘Ambrogio di Torino ed appartiene alla diocesi di Susa. è il monumento simbolo della regione Piemonte, fondata ne 966 ebbe fin da subito oltre ad una importante valenza religiosa anche una importanza logistica come punto in grado di accogliere i numerosi pellegrini che, percorrendo la via Francigena, vi trovavano ristoro fisico e spirituale. Esiste tutt‘ora una zona ruderale ove sorgeva l‘imponente torre della Bell‘Alda; la si scorge da molto lontano isolata dal resto del monastero. Essa diede corpo alla fantasia popolare che volle spiccato da lì il salto della Bella Alda: per sfuggire a soldati di ventura, la giovinetta si buttava nel sottostante burrone rimanendovi illesa. Volle riprovarci per vanità e denaro, ma il suo corpo si sfracellò contro le fonde scogliere. Oltre al classico accesso stradale da Avigliana e da Giaveno la Sacra di San Michele è raggiungibile a piedi tramite 2 percorsi, uno che la collega all‘abitato di Chiusa di San Michele, ed uno che lo collega all‘abitato di Sant‘Ambrogio tramite un‘ampia mulattiera; in entrambi i casi il dislivello è di circa 600m. Dalla Sacra di San Michele inizia il cosiddetto sentiero dei Franchi, percorso escursionistico di fama storica che la collega con l‘alta valle. Sempre per la Sacra passava un‘importante via di pellegrinaggio: la via Francigena, nella sua variante alpina della Val Susa che univa Mont Saint-Michel, in Francia, al Santuario di San Michele Arcangelo, vicino a Foggia. I tre luoghi sacri dedicati a San Michele si trovano a 1000 chilometri di distanza l‘uno dall‘altro, allineati lungo una retta che, prolungata in linea d‘aria, conduce a Gerusalemme da una parte, e a St Michael‘s Mount (altro luogo dedicato a San Michele) dall‘altro.

Il Parco naturale Orsiera-Rocciavrè

Il Parco naturale Orsiera-Rocciavrè è un parco naturale che ricopre una vasta area alpina del Piemonte occidentale tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie, più precisamente tra la Val Susa e la Val Chisone, con punta massima raggiunta dal Monte Orsiera (2878 m s.l.m.), mentre il valico alpino principale è quello del Colle delle Finestre (2176 m s.l.m.).L‘area del parco è caratterizzata da fitto boschi di castagni e faggi e da importanti aree a larice ed abete bianco; nelle zone di alta montagna dominano le brughiere alpine dove fa da padrona l‘aquila reale. Da un decennio sono residenti stanziali del parco anche alcune coppie di lupo morsicano. Numerosi ed entusiasmanti sono i percorsi escursionistici, ciclistici, alpinistici e scialpinistici che nel parco si snodano e consentono di ammirare in tutta la sua bellezza l‘ambiente selvaggio di questo angolo incontaminato della Valle di Susa.

L‘abbazia di Novalesa

La storia dell‘abbazia di Novalesa ha inizio il 30 gennaio 726, per mezzo dell‘atto di fondazione dovuto all‘allora signore franco di Susa e Moriana, Abbone, a controllo del valico del Moncenisio. In questo periodo i monasteri avevano infatti una precisa valenza strategica e i Franchi in particolare, non solo li considerarono loro sfera di influenza, ma li utilizzarono come basi di partenza per le loro incursioni contro le popolazioni nemiche. Camminando sotto le volte dell‘antico chiostro si può respirare un clima di quiete e armonia che ha da sempre caratterizzato la vita monastica; nei pressi dell‘abbazia si può visitare la cascata del rio Bar che con i suoi tre salti immersi nel bosco offre al visitatore un luogo ideale par rilassarsi approfittando della frescura. Il centro abitato di Novalesa offre la possibilità di visitare i cicli pittorici medioevali che affrescano le case storiche dell‘antico borgo e vi è la possibilità di ammirare la chiesa parrocchiale con dipinti di eccezionale fattura (donati alla comunità novalicense da Napoleone Bonaparte).

Il Forte di Exilles

Il Forte di Exilles, nel comune omonimo in provincia di Torino, è uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte, insieme al complesso fortificato di Fenestrelle e a quello di Vinadio. Venne impiegato a fasi alterne sia dai Savoia e sia dai francesi. La sua posizione al centro di una strettoia dell‘alta Valle di Susa infatti lo rendeva una minaccia sia per gli eserciti che scendevano dall‘alta valle che per quelli che risalivano dal fondo valle. Intorno al Forte nacquero nei secoli molte leggende, ma forse la più famosa di tutte, fra verità storica e leggenda, è quella relativa ad un misterioso personaggio ivi rinchiuso (la costruzione fungeva anche da carcere) tra il 1681 e il 1687. Secondo la tradizione, questi potrebbe identificarsi con la Maschera di Ferro, personaggio la cui identità non è a tutt‘oggi nota. Il primo a sollevare il problema fu Voltaire che, durante il breve periodo di permanenza nel carcere della Bastiglia (1717), apprese dell‘esistenza di questo misterioso personaggio il cui volto era sempre coperto da una maschera di velluto ed era sempre ben trattato da alcune guardie che erano state preposte alla sua sorveglianza; Da Exilles la Maschera di Ferro fu poi tradotta all‘isola di Santa Margherita, (la maggiore delle due Isole di Lerino, al largo di Cannes) e qualche anno dopo alla Bastiglia. Alcuni tra gli storici e romanzieri dell‘epoca sostennero che doveva trattarsi del fratello gemello di Re Luigi XIV, la cui esistenza sarebbe stata occultata per evitare contestazioni sul diritto al trono del medesimo. E‘ indubbio che una visita al forte di Exilles aiuta a tornare indietro nel tempo quando il rumore dei cannoni e delle baionette scuoteva la quiete della valle e si posero le basi per il futuro della moderna europa.

Segusia - Susa

Difficile stabilire l‘epoca in cui la città fu abitata per la prima volta e le popolazioni che l‘abitarono. Certamente tra esse ci furono i Liguri e in seguito arrivarono i Celti (500 circa a. C.) che si fusero con le prime popolazioni. Poi giunsero i Romani guidati da Giulio Cesare che combatterono con le popolazioni locali e stabilirono con Donno, il loro re, un patto di alleanza. I buoni rapporti continuarono per un lungo periodo, sanciti dalla costruzione dell‘arco di Augusto. La città allora si chiamava Segusium e fu la capitale della provincia delle Alpi Cozie. Testimonianze di questo passato sono numerose; le vecchie cinta murarie, l‘Arena, gli scavi in piazza Savoia, le Domus presenti in varie località e l‘Arco di Augusto, rappresentano il fiore all‘occhiello di Susa. La storia antica si fonde poi con quella medioevale che ha plasmato il centro storico, il Duomo e il castello della Marchesa Adelaide; fu marchesa di Torino, appartenente alla famiglia degli Arduinici o Arduini vissuta tra il 1016 e il 1091. Presso la Locanda Il Brusafer di Mattie,, il ristorante ARTICHOKE di Cesana, è possibile degustare i nostri prodotti

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